La clamidia: cause, sintomi e rimedi

Un’infezione a trasmissione sessuale che non è certo piacevole. Ma un modo per prevenirla c’è ed è semplice: basta usare il profilattico!

clamidia

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    Dolore mentre si urina, dolori al basso ventre, prurito e perdite sono tra i principali sintomi che si presentano quando si contrae la clamidia, un’infezione trasmissibile durante rapporto sessuale. Come sempre la prevenzione è importante: basta un check up annuale per scoprire un’eventuale contrazione dell’infezione seppur in forma asintomatica, come spesso succede. Trattandosi, come detto, di una malattia venerea la miglior prevenzione è l’utilizzo del preservativo durante i rapporti.

    Cos’è la clamidia

    La clamidia è un’infezione a trasmissione sessuale (che può essere trasferita anche al neonato durante il parto) che colpisce prevalentemente le donne. È causata dal batterio chlamydia trachomatis da cui prende appunto il nome. In oltre il 70% di donne e il 50% degli uomini resta asintomatica, cioè senza l’insorgenza di particolari sintomi, pertanto si stima che venga diagnosticata solo nel 10% dei casi.

    I principali sintomi della clamidia

    I sintomi della clamidia sono spesso lievi e durano pochi giorni o poche settimane. Di solito si verifica una o più delle seguenti condizioni:

    • Dolore mentre si urina 
    • Macchie rossastre sui genitali
    • Dolore al basso ventre
    • Prurito genitale e pubico
    • Perdite vaginali 
    • Rapporti sessuali dolorosi (per le donne)
    • Dolore ai testicoli 
    • Dolore rettale 
    • Ingrossamento dei linfonodi inguinali

     

    Negli uomini, i sintomi dell’uretrite da clamidia insorgono dai 7 ai 28 giorni dopo il rapporto sessuale in cui si è contratta l’infezione. Tra i sintomi più comuni gli uomini provano una leggera sensazione di bruciore nell’uretra e può presentarsi una secrezione trasparente o scura dal pene. A volte però l’infezione inizia in maniera più grave, con il bisogno urgente di fare pipì, con minzione dolorosa e con secrezione di pus dall’uretra.

    Per quanto riguarda le donne affette da cervicite da clamidia (ovvero l’infezione contratta tramite rapporto sessuale tradizionale) presentano pochi oppure nessun sintomo. Ma possono essere presenti un frequente bisogno di fare pipì, minzione dolorosa e secrezione di muco e di pus dalla vagina, con possibile dolore durante i rapporti sessuali.

    Di solito, invece, le infezioni della gola da clamidia non presentano particolari sintomi. In caso di infezione del retto possono invece manifestarsi dolore o dolorabilità rettale con secrezione dal retto. 

    Anche in assenza di trattamento, in circa due terzi dei casi entro 4 settimane i sintomi si riducono. Tuttavia, anche quando i sintomi sono lievi o assenti, nelle donne le infezioni da clamidia possono avere gravi conseguenze a lungo termine da non sottovalutare. Pertanto, è importante rilevare e trattare l’infezione nelle donne anche quando sono asintomatiche.

    Diagnosi

    Per diagnosticare la clamidia si eseguono esami specifici su un campione delle secrezioni della cervice, del pene, della gola o del retto o su un campione di urina. Nella maggior parte dei casi i medici diagnosticano le infezioni da clamidia eseguendo test che rilevano il materiale genetico specifico dei batteri (Dna o Rna). 

    La gonorrea, che spesso si presenta in concomitanza, può essere diagnosticata usando lo stesso campione. Solitamente, vengono anche eseguite analisi del sangue per scongiurare la presenza di infezione da virus dell’Hiv e sifilide, altre due malattie sessualmente trasmissibili.

    La prevenzione è importante

    I medici raccomandano l’esecuzione di uno screening annuale con test sierologico a tutte le donne sessualmente attive sotto i 25 anni di età, o per le donne di tutte le età che cambiano spesso partner sessuali, e anche per tutte le donne in stato di gravidanza.

    Questo perché il rischio di re-infezione, in caso di contatto con soggetti infetti, è molto alto e in questo caso le possibilità che le conseguenze dell’infezione siano gravi aumentano. Le persone infette dovrebbero astenersi da qualsiasi attività sessuale ed effettuare un nuovo test 3-4 mesi dopo la cura e fare regolarmente uso di preservativi che riducono drasticamente il rischio di infezione.

    Trattamenti contro la clamidia

    La clamidia si cura con antibiotici mirati. Ad esempio tetraciclina, doxiciclina ed eritromicina o le più recenti azitromicina e ofloxacina. A volte il paziente può essere resistente all’antibiotico, perciò possono rendersi necessari più cicli di terapia. In media, senza l’insorgere di ulteriori problematiche, sono necessarie due settimane di cura. Con l’antibiotico si va a debellare l’infezione, ma non si eliminano i danni d’organo creati dal microrganismo, qualora ce ne siano stati.

    Se si è contratta anche la gonorrea viene somministrato contemporaneamente un antibiotico con un’iniezione intramuscolare. Come detto i sintomi delle due infezioni sono simili e in molte persone sono presenti entrambe nello stesso momento.

    Possibili complicanze dovute alle infezioni da clamidia

    Negli uomini:

    • Infezione dell’epididimo (il dotto che collega i testicoli)
    • Restringimento dell’uretra

    Nelle donne:

    • Cicatrizzazione delle tube di Falloppio
    • Infezione delle tube di Falloppio 
    • Infezione della membrana che riveste la pelvi e la cavità addominale
    • Infezione dell’area circostante il fegato

    Negli uomini e nelle donne:

    • Infezione della membrana che riveste il bianco dell’occhio

    Nei neonati:

    • Congiuntivite
    • Polmonite

    Fonti

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