L’altra faccia del 2020: forse ne usciamo migliori di come vi siamo entrati

Un’annata pessima? Sicuramente, ma anche ricca di bellezza

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    Com’è andato questo 2020? Le risposte a questa domanda potrebbero essere molteplici, ma penso che difficilmente si possano allontanare più di tanto da una word cloud contenente la parola “cloaca” scritta al centro, in grassetto e con un bel colore acceso.

    Inutile cercare di ostentare un finto ottimismo: è stato un anno pessimo, in molti piangono familiari, amici e conoscenti. Altri hanno avuto la fortuna di superare l’annata, ma lo hanno fatto stremati, al limite delle proprie energie e convivendo quotidianamente con il dolore: sto parlando di medici, infermieri, soccorritori e tutti coloro che questo anno di lotta contro la pandemia da Covid-19 l’hanno vissuta in prima linea, operandosi per il prossimo anche a rischio della propria salute. Altri hanno perso il lavoro, la serenità e talvolta se stessi.

    Questa è la realtà dei fatti, perciò non mi sembrerebbe giusto partire in quarta a raccontarti quanto sia magnifica l’umanità (e lo è) o quanto la medicina e la ricerca siano più che mai vicini a compiere quelli che, fino a una manciata di anni fa, potevano essere interpretati solo come miracoli. Non sarebbe giusto intortarti con un finto buon umore dato da qualche parola ben messa e da qualche frase sensazionalistica.

    Però è anche vero, ed è un dato di fatto, che c’è stata della bellezza in questo 2020. Cose talmente belle che ti faranno essere grato, lieto e orgoglioso di appartenere a quella creatura definita “homo sapiens sapiens”: e questo non è ottimismo e nemmeno la ricerca disperata di una sorta di “lieto fine”, ma solo la realtà, l’unica che conta: quella dettata dai fatti.

    Perciò dobbiamo essere coscienti del dolore vissuto, da noi e/o dagli altri, ma essere anche riconoscenti e lieti di poter essere spettatori attivi del grande spettacolo dell’umanità. Buona lettura.

    A Good Medical Research

    La ricerca medica e scientifica non è certamente rimasta a guardare e sicuramente, questo 2020, è stato un banco di prova difficile da superare, ma al contempo capace di renderci consapevoli di cosa il mondo scientifico sia capace di fare quando decide di unire e canalizzare le proprie forze per sopperire a un’emergenza comune.

    I continui aggiornamenti sull’emergenza Covid-19 lo hanno dimostrato, basti pensare che all’inizio del 2020, l’unica cosa che gli scienziati di tutto il mondo sapevano del nuovo coronavirus era il suo profilo genetico. Ma solamente a un anno di distanza, Margaret Keenan si è rimboccata la manica in un ospedale di Coventry, una settimana prima del suo 91 ° compleanno, per diventare la prima paziente a cui è stato iniettato un vaccino Covid-19 approvato a livello globale: una delle più grandi conquiste mediche di tutti i tempi.

    Ma non è tutto qui, ci sono state innumerevoli conquiste anche fuori dall’argomento Covid-19.

    AIDS

    Nel 2020 c’è stato un importante passo avanti nella lotta contro l’AIDS. Un nuovo antiretrovirale somministrato per iniezione sei volte l’anno si è dimostrato più efficace dell’89% delle cure preventive contro l’HIV nelle donne rispetto ai trattamenti standard che vengono presi come pillola quotidiana.

    Inoltre, le morti per AIDS continuano a diminuire. Il numero di persone che muoiono a causa della malattia è diminuito del 5,4% nell’ultimo anno, raggiungendo il livello più basso dal 1993. Per la prima volta in assoluto, più di due terzi delle persone sieropositive nel mondo hanno accesso a trattamenti antiretrovirali.

    Tubercolosi

    Quest’anno l’OMS ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla tubercolosi, mostrando come tra il 2015 e il 2019 le morti globali siano diminuite del 14%. Dal 2000, i trattamenti contro la tubercolosi hanno scongiurato più di 60 milioni di morti.

    Malaria

    L’OMS ha rivelato come i decessi per malaria abbiano raggiunto il livello più basso mai registrato: un calo di quasi il 60% negli ultimi due decenni. Tra il 2000 e il 2019, 1,5 miliardi di casi di malaria e 7,6 milioni di morti per malaria sono stati evitati a livello mondiale.

    Tracoma

    Nel 2020, il Myanmar è diventato il secondo paese del sud-est asiatico ad eliminare completamente il tracoma, la principale causa infettiva di cecità al mondo. Il risultato fa parte di una tendenza globale più ampia: il numero di persone a rischio di tracoma è stato ridotto del 92% negli ultimi 17 anni, passando da 1,5 miliardi nel 2002 a 137 milioni nel 2020. Inoltre 13 paesi lo hanno ora eliminato del tutto.

    Malattia del sonno

    Il Togo è diventato il primo paese africano a sconfiggere ufficialmente la malattia del sonno: una malattia parassitaria fatale se non trattata. Il risultato arriva dopo oltre vent’anni di impegno politico ed è anche parte di una storia di successi più ampia: ora ci sono meno di 1.000 casi di malattia del sonno a livello globale.

    Poliomielite

    L’Africa ha annunciato, da quest’anno, di essere ufficialmente indenne dalla polio selvaggia. 25 anni fa la malattia era ancora in grado di paralizzare più di 75.000 bambini ogni anno in tutto il continente africano. Da allora sono stati forniti miliardi di vaccini, prevenendo 1,8 milioni di casi. Rappresenta una delle più grandi storie di successo nel settore sanitario di tutti i tempi e uno straordinario risultato umano.

    Polmonite

    Nel 2011 la polmonite ha causato la morte di 1,3 milioni di bambini prima del loro quinto compleanno (il 18% di tutte le morti infantili nel mondo). Nell’anno passato, quel numero è sceso a 672.000, un calo di quasi il 50% in meno di un decennio.

    Epatite B

    La percentuale di bambini al di sotto dei cinque anni infettati dall’epatite B nel mondo è ora scesa a poco meno dell’1% rispetto al 5% dei primi anni del 2000. L’85% dei bambini in tutto il mondo sta ora ricevendo tutte e tre le dosi del vaccino HBV e Gavi (un’organizzazione internazionale creata nel 2000 per migliorare l’accesso a vaccini nuovi e sottoutilizzati per i bambini che vivono nei paesi più poveri del mondo) afferma che è sulla buona strada per evitare ulteriori 1,2 milioni di decessi correlati a infezioni tra il 2021 e il 2035.

    Inoltre, parlando sempre di Gavi, a giugno ha annunciato di aver raccolto 8,8 miliardi di dollari per finanziare i suoi programmi di immunizzazione per i prossimi cinque anni, superando il suo obiettivo originario di 7,4 miliardi di dollari. Ciò aiuterà a immunizzare 300 milioni di bambini in più entro il 2025 contro il morbillo, la poliomielite e la difterite.

    Elefantiasi

    L’umanità sta vincendo la sua battaglia contro l’elefantiasi: è un’orribile malattia parassitaria che causa una deturpazione irreversibile oltre a essere la seconda causa di disabilità al mondo. Negli ultimi 20 anni, il numero di infezioni annuali è diminuito di tre quarti, da 199 milioni a 51,4 milioni, e lo scorso anno tre paesi, Malawi, Kiribati e Yemen, lo hanno eliminato del tutto.

    Salute cognitiva

    Poiché viviamo più a lungo, abbiamo anche maggiori probabilità di sperimentare un declino cognitivo? No. Una nuova ricerca ha mostrato che il rischio che una persona sviluppi la demenza negli Stati Uniti e in Europa è ora inferiore del 13% rispetto al 2010 (anche l’Alzheimer sta diminuendo, per la precisione del 16% ogni decennio). I ricercatori pensano che dipenda dal minor numero di fumatori, dall’attenzione a una migliore salute cardiovascolare e da una migliore istruzione.

    A Good Planet

    L’umanità comincia a comprendere sempre di più l’importanza di tutelare l’ambiente e di preservare la salute non solo delle piante e dei mari, ma anche dei nostri fratellini animali che condividono insieme a noi questa grande casa.

    Oceani e mari

    Il territorio britannico di Tristan da Cunha ha creato la più grande area protetta nell’Oceano Atlantico e la quarta al mondo. Il santuario di 687.000 km² è una zona vietata alla pesca e alla cattura di animali: questo per proteggere la fauna selvatica che si trova su e intorno alla catena di isole, tra cui albatros, pinguini, balene, squali e foche.

    Inoltre il Belize, ad agosto, ha aumentato le dimensioni della sua riserva di Sapodilla Cayes a 1.300 km² per comprendere la Cayman Crown, uno degli ecosistemi di barriera corallina meglio conservati della regione, sede di molte specie di coralli in via di estinzione, nonché di tipi di barriera precedentemente non documentati.

    In ottobre 2020, le Seychelles hanno riferito che un terzo delle sue acque territoriali è ora protetto, coprendo 410.000 km² di oceano (hai presente la Germania? Ecco è un’aria ancora più vasta). Nel frattempo, Samoa ha lanciato una nuova ambiziosa strategia di conservazione dell’oceano, con l’impegno a creare 36.000 km² di nuovi aree marine protette entro il 2025, il 30% delle sue acque territoriali.

    A novembre, 14 paesi, responsabili del 40% delle coste del mondo, hanno firmato un nuovo impegno per porre fine alla pesca eccessiva, ripristinare le popolazioni ittiche e fermare il flusso di plastica oceanica nei prossimi 10 anni. Ciascuno dei paesi si è inoltre impegnato a garantire che tutti gli oceani all’interno delle loro giurisdizioni nazionali, un’area combinata delle dimensioni approssimativamente dell’Africa, siano gestiti in modo sostenibile entro il 2025.

    E ancora, il gruppo ambientalista Pristine Seas ha rivelato che negli ultimi dieci anni ha ispirato la creazione di 23 riserve marine: due terzi delle aree marine completamente protette del mondo, che coprono un’area di oltre cinque milioni di chilometri quadrati. Nel prossimo decennio credono di poter raddoppiare ciò che è già stato realizzato. Incredibile!

    A dicembre, un nuovo rapporto della FAO alle Nazioni Unite ha rivelato che dopo decenni di pressioni, la pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero sta scemando. La percentuale di stock ittici (subpopolazione di una specie di organismo, come pesci e/o invertebrati, soggetta alla pesca commerciale) sovrasfruttati è scesa dall’88% al 75% tra il 2014 e il 2018 e dal 2018 il numero di stock ittici è raddoppiato.

    Come se non bastasse, la Cina ha emesso nuove regole per la sua flotta di pesca in acque lontane. La legge sulla protezione della fauna selvatica del paese si applicherà ora anche in mare: le navi non potranno più avvicinarsi ad aree marine protette. I capitani delle navi che infrangono le regole perdono la loro licenza per cinque anni e i dirigenti dell’azienda sono banditi per tre anni.

    Piante e territori

    Nuovi dati satellitari hanno rivelato che i boschi del Regno Unito ora coprono gran parte del paese come durante il Medioevo, grazie alle pratiche di silvicoltura e ricondizionamento. I ricercatori affermano che l’area potrebbe essere raddoppiata senza interferire con habitat importanti, terreni coltivabili o torbiere.

    Per ripristinare le vette dell’Appalachia sono stati piantati oltre 187 milioni di alberi su oltre 1.000 km² di ex siti minerari e, a seguito di uno sforzo di reintroduzione, questi siti ospitano ora la più grande popolazione di alci a est del Mississippi.

    Più di 2 milioni di persone nel nord dell’India hanno piantato oltre 250 milioni di alberi come parte di un piano governativo per affrontare i cambiamenti climatici, il Pakistan ha annunciato la creazione di 15 nuovi parchi nazionali, espandendo le aree protette dal 12% al 15% del paese e L’Afghanistan ha annunciato la creazione del Parco nazionale dell’Altopiano di Bamiyan, la sua quinta area protetta in assoluto e la seconda per estensione con 4.200 km², che ospita lo stambecco, l’urial (per intendersi assomiglia a un caprone smilzo con delle corna ricurve enormi) e il leopardo persiano.

    Singapore ha creato il suo nuovo parco Sungei Buloh di 400 ettari, parte di un’iniziativa più ampia per riconvertire le aree industriali in paesaggi naturali, e il Vietnam ha istituito una nuova riserva naturale di foresta tropicale di 22.132 ettari chiamata Dong Chau-Khe Nuoc Trong. Ospita 40 specie minacciate a livello globale.

    Amici animali

    Gli atteggiamenti in Cina nei confronti del consumo di animali selvatici sono cambiati drasticamente nel 2020. Adesso esistono severi divieti sul commercio e il consumo di fauna selvatica: quest’anno più di 15.000 persone sono state perseguite per crimini contro la fauna selvatica, un aumento del 66% rispetto al 2019. La Cina ha anche rimosso i cani dall’elenco degli animali che possono essere trattati come bestiame, segnalando l’inizio della fine della vendita di cani vivi per cibo e pellicce in tutto il paese.

    La Germania ha iniziato a convertire 62 basi militari a ovest della vecchia cortina di ferro in riserve naturali per aquile, picchi, pipistrelli e scarafaggi. Contemporaneamente il Perù ha iniziato a rimboschire l’area intorno a Machu Picchu e Seattle ha riferito che dopo due decenni di sforzi di pulizia, il fiume Duwamish è il più pulito degli ultimi 100 anni.

    La Polonia, il terzo produttore mondiale di pellicce dopo Cina e Danimarca, ha vietato l’allevamento di pellicce (una legge che risparmierà la vita di oltre cinque milioni di animali). Nel frattempo il Kenya ha riferito che la sua popolazione di elefanti è più che raddoppiata: da 16.000 esemplari nel 1989 a 34.000 a oggi. Anche il numero di leoni che vivono nel paese è aumentato del 25%: da 2.000 nel 2010 a 2.489 in 2020.

    Il Vietnam ha vietato la vendita di fauna selvatica protetta nei mercati, nonché tutte le importazioni di fauna selvatica viva o morta, comprese le uova e le larve. La nuova direttiva include raccomandazioni che gli ambientalisti hanno cercato per anni di far approvare, comprese pene più severe per i crimini che coinvolgono il commercio di animali selvatici e la repressione dei mercati interni.

    Infine, la produzione globale di carne è diminuita di oltre l’1% nel 2020. Questo è avvenuto anche nel 2019 (non ci sono mai stati due anni consecutivi di calo). Inoltre, per il secondo anno consecutivo, l’Islanda ha deciso di non cacciare le balene, grazie al cambiamento dell’opinione pubblica e al calo del consumo di carne di balena. Gli annunci delle due compagnie di caccia alle balene del paese hanno suggerito che questa potrebbe essere la fine permanente della caccia annuale.

    A Good Humanity

    L’umanità è imperfetta e per certi aspetti rappresenta il problema più grande che questo pianeta possa ospitare. Però siamo anche capaci di cose grandiose e una presa di coscienza mondiale appare sempre più vicina e rassicurante.

    La pandemia di coronavirus ha sollevato seri interrogativi sul fatto che i regimi autoritari siano i migliori nel gestire le pandemie rispetto alle società democratiche. Beh non lo sono! 8 delle prime 10 risposte di maggior successo all’emergenza Covi-19 provengono dalle democrazie. Il successo sembra dipendere non dalla capacità di ordinare alle persone di sottomettersi, ma dall’avere un alto grado di fiducia e rispetto sociale.

    L’Indonesia, il quarto paese più popolato al mondo, ha registrato un calo significativo del numero di analfabeti, dal 4,63% della popolazione nel 2011 all’1,78% nel 2019. Ciò significa che quasi 8 milioni di adulti hanno acquisito la capacità leggere e scrivere nell’ultimo decennio.

    L’ UNESCO ha riferito che dal 1995 la percentuale di ragazze con accesso all’istruzione primaria e secondaria è aumentata dal 73% all’89%. In numeri reali, si tratta di 180 milioni di ragazze in più a scuola rispetto a una generazione fa.

    Secondo il rapporto annuale dell’AIE, il numero di persone senza accesso all’elettricità è sceso da 860 milioni a 770 milioni: un nuovo minimo storico. L’Africa ha compiuto progressi particolarmente buoni in questo senso: il numero di persone che hanno accesso all’elettricità è raddoppiato da 9 milioni all’anno nel 2013 a 20 milioni all’anno nel 2019.

    Il 2020 riporta anche l’attenzione dell’umanità sulla lotta al cambiamento climatico. Le emissioni di carbonio sono diminuite di 2,4 miliardi di tonnellate (7%), il calo più grande mai registrato. Il calo è stato più marcato negli Stati Uniti (-12%), in Europa (-11%) e in India (-9%). Tuttavia queste riduzioni sono purtroppo arrivate a scapito di una grande sofferenza umana, non dimentichiamolo.

    Infine, il numero delle principali aziende mondiali impegnate a ridurre il proprio impatto ambientale è aumentato del 46% negli ultimi dodici mesi. Ciò include Apple, l’azienda più preziosa al mondo, che quest’anno si è impegnata a diventare a emissioni zero lungo l’intera catena di fornitura entro il 2030. Anche Walmart, il più grande rivenditore al mondo, punta a zero emissioni entro il 2040.

    A Good Magazine

    Non è stato un anno semplice, lo sappiamo bene e lo abbiamo già detto, ma come ormai avrai letto è stato anche ricchissimo di buone notizie e novità rivoluzionarie. Ci piace raccontare storie di questo tipo, storie di cambiamento positivo e di riscatto, e lo facciamo spesso nella nostra rubrica Good Happens e Good People. L’augurio per te che ci leggi, ma anche per noi che ci impegniamo a raccogliere notizie e a scavare tra le fonti, è quello di avere un 2021 migliore rispetto al 2020 appena trascorso e di trovarti sempre dal lato meraviglioso della storia umana. A presto.

    Fonti

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