Campo estivo: come sceglierlo?

Finita la scuola ogni genitore si chiede: “quale attività può fare mio figlio? Quali sono le sue esigenze e come posso sapere quale campo estivo è il più adatto a lui?”.

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    Da una ricerca condotta qualche anno fa da parte dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare si evince che più di un italiano su due (58%) sceglie di affidare i figli ai genitori, anche perché la generazione odierna dei nonni è tendenzialmente più giovane, più istruita e con una buona conoscenza tecnologica. I bambini sviluppano e maturano un rapporto di affetto e complicità con i propri nonni, mentre i genitori risparmiano notevolmente sui campi estivi.

    Purtroppo, però, non tutti i bambini hanno la fortuna di avere il sostegno e la presenza costante dei nonni. Ma se a scoraggiare un genitore può esserci il fattore economico, dall’altro lato le attività in un campo estivo, scelto oculatamente, possono essere un’ottima chance di crescita, svago, formazione e interazioni sociali. I campi estivi sono strutture ideate per accogliere ed intrattenere i bambini dopo la chiusura delle scuole. Ne esistono di tantissime tipologie: vediamo quindi come scegliere quella più adatta al tuo bambino.

    Campo estivo ed età del bambino

    Uno dei primi importanti fattori da analizzare è quello legato all’età. Ogni campo estivo ha una fascia d’età da rispettare, in modo da calibrare le attività e far sì che non ci siano situazioni in cui un bambino più grande si annoi con bambini più piccoli o viceversa. Solitamente per i minori di 10 anni si consiglia un campo estivo non troppo lontano da casa, che rispetti gli orari “scolastici” e che organizzi giochi estivi, così che non si stanchino troppo e siano vicino ai genitori in caso di bisogno. Per gli adolescenti invece esistono campi estivi che organizzano vacanze all’estero o fuori dalla propria regione, consigliati per i più intraprendenti o desiderosi di viaggiare.

    Scelta del campo estivo in base agli interessi del bambino

    Una volta trovato il campo estivo più adatto all’età del bambino, sarà compito del genitore informarsi riguardo la tipologia di attività svolte e capire, insieme a lui, qual è quello più adatto e che rispetta maggiormente i suoi interessi. Coinvolgere i figli nella scelta è un passo importante, considerato che passeranno tutta l’estate in un ambiente diverso da quello a cui sono abituati. Molti campi estivi organizzano presentazioni dei loro spazi e delle attività: può essere l’occasione perfetta per far conoscere al bambino l’ambiente e capire se può essere adatto a lui. Quali possono essere le tipologie di campi estivi? 

    • Campi estivi dedicati allo sport: se il piccolo è un appassionato di sport o sta cercando quello adatto a lui esistono campi estivi specifici che indirizzano i bambini agli sport, facendogli provare vari tipi di attività: nuoto, equitazione, calcio, pallacanestro, ginnastica;
    • Campi avventura: per i più audaci e pieni di energie esistono campi immersi nel verde che stimolano i ragazzi con gite all’aria aperta, trekking e arrampicate, canoa e gite in fattoria. Attività ovviamente tenute da guide esperte che potranno accrescere le conoscenze naturalistiche dei bambini facendoli divertire;
    • Campi estivi nella natura: prevedono l’esperienza del campeggio, con attività tenute esclusivamente all’aperto e a contatto con la natura. Può essere utile anche per i più piccoli, così che possano imparare fin da subito come comportarsi responsabilmente con la natura ed osservarne tutti i suoi meccanismi tramite esperimenti adatti alla loro età. Un esempio? Il WWF organizza ogni anno campi estivi per bambini a partire dai 7 anni, per farli immergere nella natura delle Oasi protette, così da fargli conoscere anche molte nuove specie animali;
    • Campi educativi per imparare giocando: ovviamente non sarà come far tornare il tuo bambino a scuola, infatti in questi campi estivi ci si può divertire imparando. Se tuo figlio ha qualche lacuna scolastica da recuperare può essere l’occasione adatta per non fargli perdere l’abitudine allo studio e per approfondire le materie scolastiche più ostiche in maniera ludica;
    • Campi estivi in inglese: sono moltissimi i campi estivi che propongono programmi con lezioni professionali di lingua inglese e attività di pratica della lingua straniera, utili se il bambino è molto interessato ad incrementare il proprio livello linguistico. Inoltre spesso sono le stesse scuole a organizzare viaggi-studio estivi, con agevolazioni notevoli se si sceglie di risparmiare un po’;
    • Estate in parrocchia o attività del proprio comune: non tutti i genitori possono o desiderano spendere cifre eccessive nei campi estivi, ma le possibilità offerte dai comuni di appartenenza non sono poche. Infatti, basta informarsi al proprio comune o presso una o più parrocchie riguardo alle attività estive che vengono organizzate, spesso a costo zero o con un contributo minimo.

    Quanto costano i campi estivi?

    Secondo un’indagine condotta da Italo Farnetani, pediatra milanese, il costo medio di un campo estivo per una settimana si aggira intorno ai 100 euro. Un’indagine dell’Adoc, l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, svela invece che ormai le cifre si aggirano intorno ai 170 euro a settimana, con pasto incluso nel prezzo. Nonostante ciò esistono anche campi estivi in città che si aggirano fra i 50 e i 70 euro a settimana, bisogna quindi fare una scelta ben ponderata in base anche al proprio budget.

    Un campo estivo scelto con accuratezza e con sguardo rivolto agli interessi di tuo figlio può diventare un’esperienza da vivere, ricca di conoscenze, scoperte e nuovi legami prima dell’arrivo delle vacanze con i propri genitori.

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